mercoledì 17 marzo 2010

"DEMOCRAZIA O DITTATURA?"

Un leader non teme il popolo, non lo fugge e a testa alta risponde agli affronti e alle voci fuori dal coro. Un dittatore rifugge il confronto, scende accerchiato da guardie del corpo e da una folta claque pronta ad applaudirlo.
Per un leader il suo popolo è la sua forza. Per un dittatore la folla è una comparsa, è lui l'unico protagonista.
Un leader improvvisa quando capita poiché nell'improvvisazione c'è spontaneità. L'apparizione di un dittatore è studiata a puntino e ciscuno recita la sua parte come stabilito: nessuna voce fuori dal coro è ammessa.
Un leader soffre con il suo popolo. Non ruba al suo popolo. Non mente al suo popolo.
Un dittatore accumula ricchezze all'estero su conti privati depredando il popolo. Mente al popolo e fa le leggi a proprio uso e consumo, e comunque utili ad una minoranza.
Un leader ascolta il popolo. Un dittatore vuole essere solo ascoltato dai sudditi.
Silvio Berlusconi non potrà mai permettersi la piazza, né un confronto pubblico perché lui è un dittatore. E come tale non scenderà in piazza per spiegare le ragioni del "pasticcio elettorale" perché prima dovrebbe spiegare al popolo le porcate del legittimo impedimento, del decreto interpretativo, del lodo Alfano e le ingiurie rivolte agli organi delle istituzioni.
Berlusconi è un dittatore, per lui il popolo non esiste, esistono i sudditi.
Nessun dittatore può permettersi di insultare i duoi sudditi e chiedere loro allo stesso tempo di applaudirlo.

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