lunedì 31 agosto 2009

"SINISTRE SPECULAZIONI"

Il testo sottostante è quello integrale, di Diego Falconi, apparso sulla bacheca dell'ex AN.
"Caro "ex-compagno" (?), oggi "dipietrista", perenne "anarcoide" Romolo, con l'articolo sul tuo blog, affisso anche nella locale bacheca di Rifondazione, molto probabilmente hai perso, come ebbe a dirmi una volta la mia insegnante di italiano, una buona e sacrosanta occasione per startene ... Zitto. Un buon silenzio, mi redarguì l'allora anziana docente, è spesso molto più dignitoso di uno sparlare a vanvera. Ma questo, conoscendoti, forse era chiedere un pò troppo !
A prescindere però da ogni altra questione di opportunità, la polemica cui ti sei indecorosamente "prestato" riguarda la dedica del "solo" campo sportivo (non già del centro sportivo di Bagliano come erroneamente scrivi) al compianto Dino Ferretti, per come ti conosco, è di quelle che non ti fanno certamente onore. Perché ?
Perché tutto è intenzionalmente "pretestuoso" e politicamente deformato nel tuo contorto argomentare contro la scelta di dedicare il campo all'unico sportivo che in questi anni è stato capace di farsi ricordare con affetto e continuità dai tanti che l'hanno conosciuto; vuoi perché ci ha lasciati nove anni fa con addosso ancora la maglietta, vuoi perché a dispetto delle tue avvilenti insinuazioni ha militato sempre spassionatamente e nel più spirito sportivo con tutte le formazioni calcistiche moglianesi. Si anche con Il Punto, quando l'età e le possibilità tecniche non gli garantivano più una presenza in prima squadra o in formazioni più promettenti. E sempre senza mai pretendere una lira, con una grinta da vero leone determinato e "feroce" in campo quanto disponibile e goliardico a partita finita.
Un Maestro di vita e di sport, di quelli veri, che lo sport attuale, dei divi fatui e dei miliardi, non conosce più.
Escludendo per pura precauzione dalla lista dei candidati alternativi mio cognato Fausto Curzi, al quale ho consigliato di tastarsi dove non è certo educazione cercando di pazientare il più a lungo possibile, alla utua provocatoria domanda di fondo sul perché Dino e non, invece, Duilio o Mario o Angelo, e perché no anche un Sandro Nardi, la risposta che non hai saputo o "voluto" vedere è questa: senza minimamente togliere nulla a tutti gli altri si è voluto scegliere -credo- molto più semplicemente un simbolo non il solo merito sportivo, un esempio non un risultato, un modello non la prestazione. Non una mera classifica di successi sportivi ma la testimonianza dell'affetto dei tanti amici e sportivi che tutti gli anni si ritrovano proprio su quel campo verde che gli è stato dedicato per ricordarlo con sincero affetto e autentico rimpianto.
La cosa curiosa è che proprio quelli che OGGI PRETESTUOSAMENTE SI STRAPPANO LE VESTI PER LE ALTRE CANDIDATURE IGNORATE, MAI HANNO FATTO CONCRETAMENTE QUALCOSA PER RICORDARLI CON UN AVENTO, CON UNA MANIFESTAZIONE, CON UNA MESSA ... CON UNO STRACCIO DI TARGA. Mai hanno pensato di prendere carta e penna per chiedere di intitolare, alle precedenti amministrazioni non certamente "destroidi", un sito o una via ai loro, solo e soltanto oggi, beniamini; mai si sono presi la briga di commemorarli come sicuramente meritavano.
Li si è voluti tirare in ballo, solo e soltanto oggi, dopo decenni di colpevole ed assoluto oblio, solo perché diventano "alternativi" e in "contrapposizione" a quel Dino Ferretti che ebbe la "grave e indicibile colpa" di giocare anche con Il Punto.
Dell'uomo, dell'indimenticabile personaggio, dell'affetto che ha saputo lasciare, del sincero ricordo che ha saputo serbare in tantissimi sportivi in tutti questi anni, si è voluto disconoscere tutto.
"Fraternizzò" e "collaborò" con una squadra "destroide": questo quello che conta ! E questo non gli può essere mai perdonato. Persino da morto.
Il "succo" di tutta la velenosa polemica montata ad arte durante l'ultimo Consiglio Comunale, e a cui anche tu ti sei scelleratamente prestato, credo sia tutto qui.
E mi pare tanto, tanto, tanto squallida. Lasciamelo dire con tutta franchezza. Diego Falconi

(Il susscritto è corredato da una sintomatica foto che ritrae Dino e C. in un momento di sana euforia)

venerdì 28 agosto 2009

"SEGNO DEI TEMPI"

Caro Diego, visto che mi hai rivolto una replica personale, è per me giocoforza scendere (cosa che non si ripeterà) ad analogo, inusuale livello.

Premessa: non ho avuto la fortuna di una professoressa tanto saggia come la tua e posso quindi permettermi di sbagliare, com’è umano, ad esprimere una opinione o una critica; mi sorprende però che tu non sia stato altrettanto coerente con quanto dalla brava insegnante appreso. Pazienza o forse è meglio così!

1) Ho goduto del piacere di giocare con Dino Ferretti; una breve, ma profonda esperienza che mi ha consentito di apprezzarne la grande passione calcistica, il profondo rigore umano e la serietà caratteriale.

2) Nell’agosto 2007, in occasione del ‘Memorial’ a lui dedicato, ho prima formulato un pubblico encomio alla sua persona e successivamente giocato (come già nel 2006) per onorarlo nel modo a lui più affine.

3) Ho sempre espresso ai suoi familiari la mia profonda e sincera ammirazione per il loro congiunto, che un brutale destino ha prematuramente strappato alle loro passioni e gioie quotidiane.

4) Sono lieto che il suo valore umano sia riconosciuto.

Tutto ciò premesso, ribadisco che titolargli una struttura pubblica (anziché una Associazione, una squadra di calcio, una sede privata, ecc.), sia da considerarsi un errore per il rischio di offenderne la memoria. Perché? Semplice: perché non possiede quei requisiti, quei meriti che caratterizzano tutte le figure che risaltano i luoghi pubblici. E’ per lo stesso motivo, mi sembra logico, che non si è mai ritenuto di attribuire ad altri (Duilio Petrelli, Mario Caraceni, ecc.) analogo ‘riconoscimento’.

Se per esempio si titolasse il Teatro “Apollo” a Massimo Girotti, ogni forestiero, turista o estraneo alla realtà locale vorrà sapere le affinità del grande attore con Mogliano, paese in cui è nato. Nessuno chiederà: “Chi era costui”.

Quando, nel dopoguerra, il vecchio campo sportivo fu titolato a Felice Morichetti, a coloro che ne chiedevamo i lustri, si rispondeva, senza esitazioni, che era un moglianese barbaramente trucidato dai nazisti.

Di Dino che si potrà dire oltre al fatto che era una bravissima persona e un buon calciatore dilettante? Mi sembra un po’ poco per una vincolante e impegnativa titolazione. Non convieni?

Per quanto riguarda la mia identità, al di là delle scontate e simpatiche illazioni che aprono il tuo scritto, credo di potermi semplicemente e modestamente definire un soggetto “gioiosamente e dignitosamente libero”. Ti sembra poco?

Grazie, quindi, per avermi offerto questa occasione e mi raccomando, attentissimo alle sordide, insidiose e pericolosissime … SINISTRE SPECULAZIONI.

P.S. Mi ricordi qualcuno; ma chi?

Romolo

venerdì 21 agosto 2009

"COMINCIAMO BENE!"

Mi hanno detto che all'ultimo Consiglio Comunale è stata presa una decisione tanto sintomatica quanto indicativa, delle "grandi" idee propositive che caratterizzano la nuova Amministrazione.
Il "Centro Sportivo Bajano" è stato titolato alla memoria di "Dino Ferretti" i cui meriti più rilevanti, al di là della profonda passione per il calcio, sono stati quelli di avere giocato ed allenato la squadra del "PUNTO", che non si è mai distinta sul campo di calcio, ma per la sua peculiarità politica, notoriamente 'destroide'.
Se Dino è stato un discreto calciatore dilettante, altre nobili figure avrebbero potuto 'godere' di analogo privilegio, come quella del Maestro Duilio Petrelli, che portò l'allora "Moglianese" alla conquista di prestigiosi traguardi, del Dott. Mario Caraceni, detto "Marisa" per la sua affinità calcistica col mitico Boniperti, o del "bomber" di razza" Angelo Piccinini. Che dire poi del leggendario Fausto Curzi? E' vivente? Meglio! vuol dire che almeno può 'godere' di questa piccola gratificazione.
Visto allora che non esistono validi motivi tecnici per la scelta del pur bravo Dino, vuol dire che il Sindaco, come già mostrato in fase pre-elettorale, è subordinato alla forza numerica e/o culturale che sta alla sua destra.
Se si comincia con queste scelte di principio, come per il Governo centrale (condizionato dalla Lega), presto saranno sostituite le vie Gramsci, Moro, Matteotti, ecc., con figure più affini al tetro ventennio.
In realtà il problema non si poneva proprio. "Centro Sportivo Bajano" era neutro e riferito chiaramente all'area di collocazione delle strutture sportive.
Forse la maggioranza dei moglianesi, che nessuno si degna mai di coinvolgere, se interpellata nel merito avrebbe optato diversamente.
Come sempre succede, quando ci si sofferma ... sul dito, non si vede la Luna. In questo caso la tematica prevalente avrebbe dovuto essere rivolta più verso l'uso delle strutture sportive, la loro rispondenza alle nuove esigenze, la pulizia e l'igiene, l'educazione volta al rispetto assoluto della 'cosa pubblica', la collaborazione con la scuola e le associazioni, la determinazione per una 'polisportiva' che gestisse al meglio l'uso degli impianti, lo stimolo per una autentica cultura sportiva che costituisse un sano valore per tanti giovani e anziani.
Queste erano le priorità e le domande da porsi; una risposta seria, persuasiva, efficiente avrebbe anche dato un segnale di reale rinnovamento amministrativo. Dopo questa prima, banale scelta sul nome, molti si stanno chiedendo se la sostanza delle aspettative si espliciterà sul ... "sesso degli angeli" o sui concreti e a volte gravi, problemi dei moglianesi.
Se il buongiorno si vede dal mattino ...

domenica 9 agosto 2009

"L'INEFFABILE RAMADUK"


Se non c'era, bisognava inventarlo. In un paesotto come Mogliano, rare sono le novità o le situazioni che ispirano fantasia e creatività; fortuna che l'ex Sindaco supplisce a questo vuoto. L'ultima: ha preteso il Trattamento di Fine Rapporto (Tfr) o ne aveva diritto? Ai posteri l'ardua sentenza, ma intanto una valutazione, l'ennesima, sul personaggio è d'obbligo.
Questo uomo è veramente inesauribile nelle sue originalità culturali e caratteriali; tutto d'un pezzo, mai un dubbio, cialtrone, aggressivo verso chi osa contestarlo, predisposto (come ogni politicante) alla massima visibilità, battute elementari, sorriso (quasi) perpetuo. Non mi sembra tanto originale, anzi, mi ricorda qualcuno, ma chi?
Pare che, dopo cinque anni trascorsi quale primo cittadino del nostro paese, e sonoramente trombato alle ultime elezioni amministrative, sia uscito da Palazzo Forti con un malloppo di circa 10.000 €.
Quasi incredibile per uno che vantava di ... non pesare sulle tasche dei moglianesi visto che aveva optato per lo stipendio, più gratificante, di Presidente del Consiglio Provinciale e si era ostinatamente battuto, rischiando la fine anticipata del mandato, per un rimborso spese nella percentuale massima consentita dalla legge (che pare poi si sia, bontà sua, ridotto del 30%). Veramente un filantropo!

Non si sa come finirà la storia, ma sappiamo come lo ha definito il Difensore Civico Regionale:
" Egr. Sindaco,
con nota del 16/3/2009 reiterata con fax in data 10/6/2009 sono intervenuto nei confronti della S.V. su richiesta del Sig. ...., in merito alla mancata applicazione del comma 461 della legge finanziaria n.244/2007, sulla partecipazione delle Associazioni dei consumatori alla predisposizione delle carte dei servizi.
A distanza di tempo spiace constatare l'assoluta mancanza di riscontro che, nei confronti del difensore civico, ancorchè regionale, sarebbe quanto meno un attestato di trasparenza e indice di rispetto del principio di leale collaborazione tra amministrazioni che assume anche una valenza costituzionale"

E pensare che aveva giurato sulla Costituzione!

Quando si scrive Sindaco e si legge ... ARROGANTE.

"DIFFERENZA DI OPINIONI" (una ricchezza umana)

"Mi chiamo Alessio, non credo che pubblicherai questa lettera, nel tuo blog si respira*un'altra aria*, ma te la invio lo stesso. Sono un *missino* della generazione degli anni '70. Uno di quelli che si faceva i cortei a Milano e la sera era contento di essere tornato a casa sano e salvo. Uno che credeva in Giorgio Almirante aveva sul comodino il libro:"/Autobiografia di un fucilatore/". Che schifava la mafia e la massoneria.
Oggi sento dire che viviamo in un regime fascista. Ma questo vuol dire offendere il fascismo. Mussolini mandò il prefetto Mori in Sicilia a combattere la mafia. I suoi presunti eredi, i post fascisti, post missini, poi annini e poi più niente si sono alleati con *un partito creato da Dell'Utri* condannato a nove anni per frequentazioni mafiose.
Una generazione la mia che credeva nella Giustizia e nello Stato, a cui ha aderito persino l'Eroe Borsellino, che si è ridotta a fare da spalla a un cialtrone piduista e puttaniere. Con che faccia Fini e La Russa, uno che ha rischiato la pelle per le sue idee, in cui credevano i ragazzi della "Giovane Italia", si prestano a questa indegna pagliacciata? Se fosse vivo Ramelli gli prenderebbe il vomito. A me viene lo sconforto.
Volevamo una Patria e ci ritroviamo la Lega e il Partito del Sud.
*Gaber* ha detto che: "/La sua generazione ha perso/", bene, la mia ha straperso e ora ci raccontano pure che ha vinto. Era più democratico il fascismo di questa caricatura di democrazia truccata, in cui vincono sempre gli stessi, i ricchi, i potenti. Il *fascismo* non ritornerà più, ha fatto errori imperdonabili, è morto e sepolto, ma durante il fascismo Gelli sarebbe finito al confino e lo psiconano in qualche varietà di provincia. Io credo che uno Stato non possa tollerare dei contropoteri occulti al suo interno, non possa abdicare al principio di Autorità, altrimenti è finito. Le regioni del Sud sono sotto il controllo delle mafie con cui "bisogna convivere". La Massoneria è più forte che mai.
Le truppe di occupazione americane sono ancora qui dopo più di sessant'anni dalla fine della guerra.
Le *letture* della mia Destra erano Guénon, Evola, Pound, Nietzsche, D'Annunzio oggi ci sono i reality show anche a Palazzo Grazioli, il bordello del nuovo regime. Quando ci fu "Mani Pulite" eravamo il 'partito dell'onestà', l'unico, contro la corruzione. Il pool di Milano, seppure strabico verso la sinistra, era un punto di riferimento. Gli stessi dirigenti di allora hanno votato il *Lodo Alfano*, una legge miserabile che neppure il Duce avrebbe voluto. Per cosa? Per evitare la condanna per corruzione a Berlusconi, non una condanna per motivi politici, ma per soldi, per dei *miserabil soldi*.
Forse ho sbagliato tutto, come i miei dirimpettai di "Avanguardia Operaia" e di "Lotta Continua" che, comunque, hanno il mio rispetto.
Credevamo in un'Italia migliore, ognuno a modo suo. Ho imparato, a mie spese, che l'italiano è un popolo opportunista a cui fa difetto la memoria."

Alessio

martedì 4 agosto 2009

"L'USURAJU"

Lu poromu nun'avia mai guduto
comme quanno contaa li quatrì.
Je paria che tutto era pirduto
se la jornata finia a mmistichì.

Sprofonnatu sotto la cantina,
buscatu, ciaia n'grossu furziere,
e se anche l'aria nun era fina,
gni jornu bboccaa a godé l'avere.

Lu tempu je passaa co ssa pasciò,
finghé na sera sintì n'bottu forte.
"Porcu munnu, che succede quajò?"

Se jirò 'npitritu verso l'entrata;
na figura co la face, paria la morte,
je disse:"Venne coccu, l'ora è riata".

RoTa