martedì 19 gennaio 2010

"OSCURANTISMO DOLCE"

La sensazione fu netta; l'immagine non lasciava dubbi. Il 'corpo contundente' si abbatté con immaginabile virulenza sullo zigono sinistro del vecchio leader. La reazione della predestinata vittima fu istintivamente rapida ed efficace, anche grazie al fortuito pezzo informe di simil-tessuto che, casualmente, già stringeva alla mano. L'entità degli effetti fu possibile verificarla quando lo stoico personaggio, contrariamente ai dettami precauzionali imposti dalla situazione, si elevò dal predellino dell'auto mostrando, ai numerosi fans e telespettatori, un volto lacero e tumefatto, ma osannante l'epica tempra dell'uomo.
Il deprecabile gesto costrinse l'intera nazione a rinunciare, per qualche settimana, alla rituale immagine del 'premier' e ai suoi quotidiani anatemi televisivi; il popolo trascorse l'angoscioso momento dibattendo sulle motivazioni che avevano portato l'esaltato 'attentatore' al criminale gesto.
Tutta colpa dei fomentatori del becero odio diffuso dall'agguerrita stampa e dai media della possente opposizione 'comunista', affermavano con schiumoso rancore i 'colonnelli' del 'martire. La rabbia e il rancore degli adepti rischiavano di esplodere, da un momento all'altro, nella più ovvia delle reazioni: l'atroce e risolutiva vendetta.
Fortunatamente la figura del 'condottiero' riapparve al momento cruciale; il dolce sorriso, la suadente voce, le braccia benevolmente allargate disegnarono una figura celestiale sorta a nuova vita. Come per incanto, le grida si placarono, le gesta assunsero posture accattivanti, l'opposizione fu amabilmente sollecitata alla condivisione delle riforme. La via verso la soluzione di ogni problema penale nei confronti del vecchio 'pluri-inquisito' era ormai facilmente e definitivamente percorribile. Quasi tutti i media iniziarono a rivalutare antiche figure di furfanti e malandrini condannati persino dalla storia. Sindaci di ogni dove, come in una agguerrita competizione, si sfidavano nella titolazione di vie, piazze, parchi e anfratti a soggetti vantanti malaffare e delinquenza. Politici influenti o servili, prodigarono ogni sforzo per riabilitare canaglie di ogni risma al fine di 'normalizzare' la cultura del peggio.
In concomitanza, si elaboravano e legiferavano normative volte a limitare sempre più i pochi canali che ancora restavano per comunicare tra individui. Ognuno era sempre più indotto all'atrofizzazione delle proprie capacità cerebrali, all'annientamento della personalità e alla definitiva rinuncia alle più elementari peculiarità umane.
Il "Partito dell'Amore" aveva finalmente trionfato; il "Grande Fratello" pensava e decideva per tutti. Il popolo degli 'zombi' continuava a recarsi periodicamente alle urne elettorali, come in ogni sana democrazia. L'esistenza era inoltre assicurata da una dolce, totale sottomissione.
Siete forse un pò preoccupati? Sciocchi, si tratta solo di un fantasioso racconto.

giovedì 14 gennaio 2010

"TEST N°2 - CHI L'HA DETTO?-"

Quale personaggio politico, strenuo difensore della democrazia, ha affermato quanto segue, furibondo contro il ministro dell'interno che vuole limitare le manifestazioni pubbliche perché teme una svolta repressiva?:
Esprime "profonda insoddisfazione per la risposta del ministro" che "potrebbe determinare la chiusura del confronto democratico", "accumula tensione a tensione" e "provoca un braccio di ferro, un susseguirsi di sfide e controsfide...Non è certo con questi provvedimenti che si affronta la gravità dell'ordine pubblico. Anzi, in questo modo si accentuano gli elementi negativi". "Non posso non contestare le direttive impartite alle forze dell'ordine: un preventivo attacco contro chiunque si avvicinasse alla piazza, da cui sono derivate aggressioni a cittadini per nulla organizzati né violenti, che a loro volta hanno innescato un meccanismo pericoloso, grave e drammatico... E' la direttiva alle forze dell'ordine che va nettamente contestata e condannata". Il disegno (secondo il nostro personaggio) è chiaro. "Da parte di ben determinati settori del potere si investono le forze dell'ordine cercando di determinare uno spostamento a destra, un riflusso verso una tendenza al rancore e allo scontro con i manifestanti... Un disegno di provocazione e rottura presente in settori politici della maggioranza" che "ci auguriamo sia solo un errore e non un disegno premeditato del governo. Da un lato è necessario un confronto parlamentare sulla questione e chiediamo il ritiro del decreto; dall'altro le forze democratiche giovanili debbono comprendere a quale pericolo di scontri e a quali trappole sono di fronte" per "sconfiggere il tentativo repressivo... in cui a repressione si aggiunge repressione... per spostare a destra l'opinione pubblica". Il nostro paladino chiama a raccolta tutte "le forze non violente e democratiche" contro le "procedure del governo che ci lasciano sgomenti", un autentico "tentativo di repressione indiscriminata" che può portare a "situazioni ancora più gravi" e richiede "uno sforzo da parte di un ampio arco di forze democratiche". E' in atto - denuncia - "uno sgretolamento dello Stato o un tentativo diretto a cambiare il volto dello stesso Stato uscito dalla resistenza, per edificarne uno che intrecci incapacità, disfacimento e repressione".
Chi sarà mai costui?
P.S. Il test precedente, "Gli strani percorsi della storia", è stato brillantemente risolto dal commento ivi postato.

venerdì 1 gennaio 2010

"UNA PROPOSTA SEMPLICEMENTE RIVOLUZIONARIA"

Il turpe berlusconiano avanza con la solita espressione truce; labbra arcuate verso il basso, rituale mozzicone di sigaro ivi appeso, sguardo sinistro, punte dei piedi accentuate all'esterno; immagine patetica di un ridicolo, falso 'boss'.
La vicina dallo sguardo arcigno, che ne tipizza la conclamata appartenenza politica, si affida alla solita elusione visiva. Il mio gioioso augurio di "Buon anno" non scalfisce le rigide maschere.
Dunque Anno 'Nuovo, vita vecchia'? Sembrerebbe di si; la ritualità spegne ognora le augurali aspettative. Eppure stanotte ho vissuto autentiche emozioni.
Per la prima volta ho atteso la fine dell'anno uscente in compagnia di qualche centinaio di 'strani' individui; molte vecchie conoscenze tra tanti volti nuovi, ma tutti avviluppati da una genuina, gioiosa atmosfera. Data la circostanza, si potrebbe generalizzare la situazione, accostarla a tutte le esaltazioni che caratterizzano la ritualità dell'evento. Pochissimo di tutto questo.
Innanzitutto l'ambiente: un grande locale della "Casa di riposo". Gli organizzatori: associazioni solidaristiche come i G.A.S. (gruppi acquisti solidali) e "Commercio Equo". Impegno: collettivo e volontario. Finalità: contributo pro "EMERGENCY", l'associazione di Gino Strada.
Cena parca, tipica del momento, lotteria rituale, musica anni 60. Tutti gli ingredienti per ritrovare lo spirito dei tempi andati, ma niente nostalgia, anzi, ben chiara in tutti la consapevolezza del difficile presente e della necessità di permanere attivi e vigili. Si, ma come? L'interrogativo è d'obbligo di fronte alla situazione che caratterizza la scena politica.
Dopo i tradizionali, ma contenuti sfoghi pirotecnici e i soliti brindisi di circostanza, cominciano i primi rientri; il 'diritto' dei fanciulli è sacro.
Quando la 'ciurma' si assottiglia e la selezione risalta i più ostinati, la musica diventa un centro di raccolta collettivo, dove alle voci dei bravi professionisti, si cimenta qualche 'temerario', tra cui l'estensore del presente elaborato. Non è certo la prima volta, ma in questa occasione, davanti a 'spietati critici', qualcosa stimola la riflessione. Perché gli altri, pur sollecitati, non azzardano una semplice 'disposizione naturale', un desiderio di partecipare attivamente alla gioia collettiva, una voglia di mostrare i propri limiti, di vincere il 'terrore' dell'altrui giudizio? Non si tratta forse di un 'volersi esibire' come in altre analoghe occasioni mi è stato attribuito e ora ribadito?.
No, assolutamente no! ora lo posso affermare con chiara cognizione di causa. La riflessione che è seguita alla specifica, recente esperienza, mi ha finalmente concesso l'opportunità di "capire"; il fallimento dell'Uomo è insito nella sua stessa negazione. Nella paura di essere se stesso per cui si rassegna facilmente alla forza, soverchiante e ricattatoria, del 'sistema', fino al punto di rinunciare alla propria ... liberazione.
Per meglio comprendere tale concetto, rimando alla descrizione delle immagini introdotte; è facile dedurre che trattasi di soggetti ormai spenti, senza emozioni, comunque rassegnati.
Ecco allora la risposta al "Che fare?" di antica riflessione e che nessun "Partito" ha mai proposto. Essere alternativi, dimostrare a noi stessi e agli altri che si vive realmente solo quando si è veramente "liberi", quando si soddisfano le esigenze più semplici, quelle della umana socializzazione, dello stare insieme con gioia e serenità, di cantare, comunicare, scambiare emozioni, allietare la comunità, fuori dai falsi e propagandistici slogan elaborati da persone assolutamente folli, senz'altro scopo che quello di accumulare avidamente denaro e beni frivoli che negano saggezza, solidarietà e gioia di vivere.
L'arma a disposizione dei sottomessi è quindi quella di un modesto, orgoglioso coraggio, della voglia di uscire dal circolo vizioso che viene imposto dalle assurde regole consumustiche e dai deplorevoli ricatti di una misera esistenza. Non potrà mai essere "l'immagine" a gratificare le nostre necessarie e naturali esigenze (quanti poveri derelitti affidano alla chirurgia plastica le loro stolte illusioni), ma la realizzazione, semplice e sana, dei nostri desideri più umani; il rispetto, la tolleranza, l'amore, la solidarietà. Darli ed esigerli con la necessaria consapevolezza e serenità dell'animo, tanto indispensabili alla nostra e all'altrui vita.
Eppure un noto manifesto raffigurante un anarchico arrestato ai primi del novecento già lo diceva: "Un sorriso li distruggerà". L'ho ben compreso solo stanotte.