domenica 28 giugno 2009

"LE SABBIE MOBILI"

Che pena! Silvano Ramadori, il 'trombato' del 7 giugno, ancora non riesce a rassegnarsi. Con un lungo sfogo raccolto da Luca Patrassi attraverso il "Corriere Adriatico" di oggi (28/6), insiste nell'attribuire il suo tracollo a quanti lo avrebbero 'tradito'. In primis proprio Rifondazione Comunista che, è sua convinzione, gli avrebbe assicurato, nelle precedenti elezioni, solo ... una cinquantina di voti. Il 'tapino' non si rende conto della contraddizione in cui incorre; se così fosse, RC non avrebbe infatti minimamente influito su qualsiasi esito elettorale. In realtà, come anche un mediocre politico dovrebbe verificare, Rifondazione gli assicurò almeno 190 voti che furono peraltro determinanti per la sua affermazione; 62 quelli raccolti dal proprio candidato, 110 circa (come nella norma) non espressero preferenze, oltre 10 furono confluiti su altro aspirante simpatizzante che rischiava l'esclusione. Non a caso alle recenti provinciali, che pur non costituiscono un referente assoluto, la 'sinistra alternativa' ha superato abbondantemente i 200 consensi.
In merito all'adoperarsi per farci ... entrare nella sua lista, è bene ricordargli che fummo contattati molti mesi prima dal locale "Deus ex machina", Benedetto Miconi, che aveva anzitempo compreso la necessità di raggruppare ogni formazione locale. Quando Ramadori venne nel nostro 'Circolo' confermammo la nostra disponibilità a patto che si promuovesse una nuova gestione amministrativa, basata sulla 'democrazia partecipata', sulla scelta professionale degli Assessori e sull'estensione ad ogni cittadino dei diritti collettivi, fuori cioè dalle solite distinzioni (che invece furono poi confermate). Accondiscese senza alcun tentennamento.
I primi dubbi ci sorsero quando pretese che, nei tre nomi sollecitati per scegliere l'unico da inserire in lista, 'dovevamo' mettere quello a lui gradito. Non trovandolo 'esplose' in una bellicosa, sintomatica reazione.
E' ridicolo altresì affermare che ... pretendevamo (?) un 'assessore'. Rifondazione esigeva solamente il rispetto degli impegni assunti, cioè, come sopra scritto, quello della considerazione professionale degli eletti in modo da formare una squadra all'altezza dei compiti assegnati. Da buon politicante preferì invece circondarsi, come non raramente purtroppo accade un pò ovunque, di figure sostanzialmente mediocri, salvaguardando così le sue modeste doti, ma che, all'atto pratico, disattesero le speranze di gran parte della cittadinanza, come l'insuccesso elettorale ha confermato.
Un autentico 'politicante' del quale nessuno mette in discussione l'onestà morale, ma sicuramente non in grado di 'godere del privilegio dell'anima' (combinazione cervello/cuore) come proprio oggi, sul "Resto del Carlino", gli imputa l'ex capo gruppo Candria e come già scrivemmo anni addietro in bacheca: "Bello (?) senz'anima".
Per concludere l'analisi, accusa una fantomatica sinistra di 'inciucio strumentale' (dx/sx). Sorprende cotanta meschinità visto che, per quanto ci riguarda, ci ha esclusi dal comizio finale, la nostra adesione al "Patto" era basata esclusivamente su princìpi condivisibilissimi tanto che, una volta disattesi, ci siamo pubblicamente dissociati, abbiamo rifiutato la scheda comunale.
Per quanto attiene la sua 'coscienza cristiana' non ci permettiamo dubbi, ma qualche riflessione è d'obbligo; un autentico cristiano non dovrebbe ingannare, aggredire, peccare di presunzione come continua a dimostrare non rassegnandosi ai suoi naturali limiti.
Una considerazione dobbiamo alfine esternarla; ogni volta che 'sfoga' sulla stampa il suo rancore (nessuno ha reagito come lui) ci sembra di vedere il derelitto che affoga nelle sabbie mobili. Più si agita aggrappandosi all'aria, più accelera la sua fine.

5 commenti:

  1. Se invece di perdersi in inutili polemiche si scrivesse in modo chiaro la verità, senza doversi fare le seghe mentali per capire quanto è stato scritto, non sarebbe meglio, più semplice, e più diretto ?

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  2. Caro solito anonimo, quando ero bambino mia madre mi educò con un saldo principio; quello di non dire mai bugie perché chi mente può essere tutto, ladro, farabutto, assassino, violento, ecc. Ciò per cui quando scrivo, dico sempre ciò che risponde ai fatti vissuti. Certo che le verità possono essere 'tante', ma in effetti è sempre una. Se tu non comprendi, ti consiglio di rileggere fino a quando tutto ti sarà chiaro. E' con questo sistema che si arricchisce la propria Cultura. So benissimo che è dura; in ogni caso puoi sempre usufruire del mio aiuto. Grazie Romolo

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  3. La verità, parola grossa importante, non a senso unico. Ciò che scrivi è molto sconfusionato, non è affatto chiaro, va interpretato, e si presta a molte interpretazioni, per cui la verità qual'è ? Mi sembra eccessivo questo pensiero che solo tu scrivi la verita, dici la verità, parli di verità.... mi sa troppo di Dio, io diffido sempre delle persone, che pensano di avere il dono o la fortuna o la presunzione di dire sempre la verità, perchè in fondo, raccontano sempre la loro di verità, come tutti, e allora che verità è ? Diciamo, che ognuno scrive e dice il suo punto di vista, che è molto diverso dalla verità, e lo si potrebbe scrivere in modo più chiaro. Uno scritto che si presta a troppe interpretazioni, contiene inevitalmente una via di fuga per smentire tutto e tutti, e non serve a nulla.

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  4. Una sola domanda: perché continui a nasconderti nell'anonimato ? Per me va comunque bene, ma certo non ti onora. Ciao Romolo

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  5. Ma perché ti incazzi e offendi? Le critiche ti mettono in crisi? La verità ti fa male?
    Toto

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