venerdì 12 giugno 2009

"NON AVRAI IL MIO SCALPO"


La tribù dei "Moglicani" si apprestò al grande suffragio. Il vecchio capo della 'Sinistra monca', Gerode, contava baldanzoso su un lustro ricco di testimonianze vaghe, promesse deluse, sorrisi ambigui e un presente di fumogene, catramanti illusioni pre-elettorali. Niente sembrava scalfire la sua certezza sull'esito finale dell'imminente contesa.
Il clan dei "Piedi neri" perseverava, sornione, in un lavoro lento, ma coordinato ed efficace, in diligente attesa degli eventi che avrebbero potuto sovvertire i pronostici che, da decenni, indicavano nei vetusti seguaci di Manitù, i sicuri vincitori. Il ventennale sostegno degli ex 'Falses red' (falsi rossi) ne aveva ancor più garantito il trionfo, tra il soddisfatto gioire del venerabile sciamano Mic scar (lo sfregiato) che stavolta, contrariamente al solito, non sembrava sprizzare il rituale ottimismo.
"Settle bone" (aggiusta ossa), il leader dei "Piedi neri", sondava con ottimistica cautela ogni sviluppo dell'intricata situazione nel campo avverso. Farà un'altra lista? Rimarrà all'angolo inerte? Si vendicherà? Tanti interrogativi per un grande dilemma.
Penna bianca,
il protagonista di tante gloriose battaglie, sembrava rassegnato all'ingrato destino che aveva vergato i suoi ultimi tempi; triste, volto emaciato, con andatura cascante vagava nel villaggio, apparentemente sereno, ma in realtà piuttosto rancoroso, nostalgicamente riandando ai bei tempi che lo vedevano 'gran timoniere' dei "Moglicani".
Qualche piccolo segno, qualche larvata intesa con 'Mount red' (montagna rossa) destarono più di un sospetto sul suo recondito scopo, ma Gerode non sembrava allarmato; il suo fiuto 'professionale' lo rassicurava, seppure qualche segno di nervosismo tradiva talvolta la sua innata protervia. La fedele squaw Taniax in tali rari frangenti non mancava comunque di sostenerlo e incoraggiarlo, ma raramente il suo flebile conforto penetrava nel cuore del rude leader.
Gli scrutini iniziarono nella massima incertezza, ma ben presto esaltazione e delusione segnarono i volti dei tanti sostenitori presenti; i segnali di fumo risultarono omogenei in ogni tenda-seggio.
La disfatta di Derode fu totale. La netta affermazione dei "Piedi neri" fu sottolineata da un tripudio liberatorio incontenibile; una danza collettiva s'improvvisò al centro del villaggio, ondate di fumo segnalarono il trionfo su tutto il territorio, l'àscia di guerra fu, finalmente, disotterrata.
Il capo della tribù, "Settle bone", fu travolto dall'entusiasmo della sua tifoseria e, in diverse occasioni, rischiò addirittura più di un trauma osseo.
Derode risalì velocemente e mestamente le valli che aveva disceso, cinque anni prima, con orgogliosa sicurezza, inseguito dal beffardo ghigno di Penna bianca, che esaltava la sua vendetta al ritmato grido di: "Infame babbeo, non avrai il mio scalpo".
La tribù della sinistra monca vaga tuttòra sconvolta ed esterrefàtta, non ancora in grado di comprendere quale ingrato destino ne segna l'inesorabile declino. Non sarà il caso di cominciare a mandare sul "monte degli spiriti eterni" i tanti logori, incartapecoriti capi tribù che troppi irreparabili danni hanno già combinato?

7 commenti:

  1. Ma alla fine chi sarà l'ultimo dei Moglicani?
    Romolo, scrivi un libro e svela l'arcano!

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  2. simpatico il resoconto..chi è Settle bone?

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  3. E se Penna Bianca richiede una ricompensa per il suo aiuto?
    Andrea

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  4. 1) L'ultimo dei 'moglicani' non posso che essere "io" visto che sono, almeno finora, anche il primo. Spero che quanto prima si presenti un degno successore.
    2) "Settle bone"? Dovrebbe essere "l'Agguista ossa", cioè l'attuale Sindaco. La dizione usata è una specie di 'inglese' approssimativo. Mi scuso per l'approssimazione.
    3)"Penna bianca" è già più che soddisfatto. Certamente non esigerà imbarazzanti riconoscimenti.
    Un caro saluto a tutti. Romolo

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  5. sulle rive del fiume Ete mi sono seduto e ...ho riso!!!!

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  6. vediamo come la storia andrà a finire.....
    Ciao Giovanni.B

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  7. è così che ti vogliamo, queste storie così raccontante sono avvincenti.Continua così.
    Fabroma

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