martedì 22 maggio 2012

"COME SI UCCIDE UN'ANIMA"

La FIAT Punto diesel sfreccia sulla super strada 77 Valdichienti. L'autovelox dei vigili di Caldarola ne risalta la targa: CF580MW. Il conducente sogghigna; sa che nessuna ammenda potrà stimolarne quel briciolo di disciplina e senso di responsabilità necessari. Egli è pienamente consapevole della propria impunità.
Gli autovelox non possono distinguere l'identità e la personalità del tracotante al volante; ne testimoniano soltanto l'infrazione compiuta. Su quello scorrevole tratto stradale le foto che immortalano la Punto CF580MW si susseguono a ritmo sostenuto da entrambi i sensi di marcia; i vigili dei Comuni di Caldarola e Belforte ne collezionano più di qualche decina. Ad esse si sommano quelle per "divieto di sosta"; una mole altrettanto consistente conferma la presenza dell'auto nei Comuni di Macerata, Porto Civitanova e Porto Sant'Elpidio.
Malgrado cotanta improntitudine, l'identità del conducente permane misteriosa e beffarda. Niente lo affligge perché nulla può accadergli; infatti non è il proprietario, ma l'autore del furto del veicolo FIAT Punto CF580MW perpetrato a Tolentino il 6/6/2009.
Come mai un ladro può infischiarsene del codice e 'beffarsi' delle varie autorità che operano nel suo usuale territorio e tragitto? Come può essere certo dell'apatia istituzionale risaltata dal fatto che nessuno, malgrado la serie abnorme di multe, si prenda la briga di spulciare il'data base' delle auto rubate?.
Eppure il pensionato (al minimo), M.A., usuale conducente della Punto sottratta e marito della legittima proprietaria, la tolentinate D.P., uomo da sempre attivo e socialmente impegnato, ha subito denunciato il ladrocinio, sancito al PRA la 'perdita possesso' e contestato tutte le ammende in ogni Ufficio di vigilanza dei Comuni estensori delle medesime. Ovunque infatti veniva ormai accostato all'identità della targa: "Sig CF580MW".
Pur tuttavia non mancano attestati di solerzia visto che i vigili C.D. di Civitanova e O.R. di Macerata ricorrono ad "EQUITALIA" per esigere il pagamento delle rispettive contravvenzioni. Il noto Istituto di riscossioni non smentisce la propria efficienza e provvede diligentemente a richiedere l'importo dovuto: 467,35 €. E' finita?.
Lo sarebbe se M.A., come da denuncia, non avesse lasciato nell'auto la propria patente di guida. L'astuto ladracchiuolo approfitta anche di tale opportunità e consente a terzi di infierire sull'ignara vittima trasformandola in "... sedicente datore di lavoro" nei confronti di un cittadino extracomunitario. La prima udienza si è tenuta il 4 maggio scorso, ma senza la presenza del sig. M.A.; non soltanto perché afflitto da polmonite, ma soprattutto perché estenuato, vinto dalla totale rassegnazione, si è arreso.

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