sabato 17 ottobre 2009

"CONSOLIDAMENTO DI REGIME"

L'hanno seguito, l'hanno filmato, hanno persino interpretato i suoi movimenti, addirittura i suoi pensieri. Con spietata coerenza, hanno messo in atto le minacce che ormai, puntualmente, rivolgono a quanti hanno l'ardire di fare il proprio dovere, di svolgere con serietà e scrupolosità il proprio lavoro, senza guardare in faccia a nessuno.
Così, sulla TV ammiraglia Mediaset (Canale 5) il giudice Raimondo Mesiano, colui che ha condannato la Fininvest al risarcimento di 750 milioni di Euro alla Cir di De Benedetti per la vicenda relativa alla casa editrice Mondadori, assegnata, vent'anni fa, alla Società di Segrate dal giudice romano Vittorio Metta (di destra o di sinistra?) corrotto, com'è stato appurato, con i soldi di Berlusconi.
Bene, cioè male perché del risoluto giudice milanese che cosa è stato evidenziato per metterlo alla 'berlina' di fronte a milioni di telespettatori? La prima etichetta, banale, ovvia e scontata, è che si tratta di un magistrato di ... estrema sinistra (?), esattamente come tutti coloro che non intendono 'ossequiare' il Grande Fratello. Il resto riguarda il suo abbigliamento (camicia, pantaloni blu, mocassimo bianco e calzini turchesi) e il suo comportamento in attesa davanti al negozio del proprio barbiere e anche dentro, durante la 'rasatura'.
Assolutamente niente di particolarmente stravagante; un modo di agire assai comune, normale. Ma come è stato descritto dal 'povero' conduttore del programma "Mattino 5", Claudio Brachino, di giovedì, 15 ottobre, dove era ospite, guardacaso, il condirettore de "Il Giornale", Alessandro Sallusti ? In modo mellifluo e insinuante (ma non saranno loro i veri 'perversi'?) si è tentato di farlo passare per un soggetto piuttosto nervoso, eccentrico, alquanto 'strano'.
In realtà l'obiettivo non è però solo quello di magnificare per 'originale' un uomo normalissimo, ma di intimorire tutti coloro che non intendono 'piegarsi', che si ostinano a permanere dignitosi, che sanno quanto siano preziosi libertà e democrazia.
Com'è possibile che tutto ciò possa accadere senza che l'opposizione, in particolare il Pd, che pure raccoglie milioni di consensi, faccia sentire la sua voce, promuova iniziative, mobiliti militanti, si agiti, faccia almeno un flebile lamento? E' accettabile che mentre l'Italia corre verso lo sfascio totale, questi afoni menestrelli si gingillino per mesi con un "congresso" avulso da ogni pregnanza politica, senza forti progettualità, tutto incentrato sul ... chi sarà il prossimo segretario?.
E' giusto 'caricare' tutto il contrasto alla furia distruttiva di un mitomane sulle spalle di pochi generosi, che rischiano di apparire sempre più patetici Don Chisciotte? E la gente? Forte è la speranza e l'impegno di quanti sono consapevoli del disastro in arrivo; la partecipazione è sempre attiva e cosciente del ruolo obbligata a svolgere.
Berlusconi, che non è sciocco, però ben sa che una notevole percentuale di elettori è intimidita, non legge, non si informa, non è critica, ma si affida, con estatico 'candore', alla ipnotica 'leggerezza' delle sue tante televisioni. E' per questo che tende al definitivo 'colpo di mano' contro la RAI nel suo insieme (siamo molto oltre il 'conflitto di interessi'), ed in particolare contro quei pochi, decenti programmi culturali che non sono ancora sotto il suo ferreo controllo.
Qualche giorno fa De Magistris ha lanciato un forte richiamo verso tutte le componenti di opposizione, affinché si uniscano contro il comune avversario. Sarà ascoltato?
Se non ora, quando?

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