lunedì 1 giugno 2009

"LA TRIBU' DEI PIEDI NERI"

Nella riserva della "Marca sporca", la tribù della 'sinistra monca' era giunta faticosamente al termine del suo mandato. Un quinquennio di promesse tradite, di inutili attese, di modesta, ordinaria amministrazione. Durante il deludente e faticoso percorso, la nutrita 'maggioranza' iniziale si era inesorabilmente ridotta ai soli rappresentanti del 'clan' degli "augh!"; i "Red men" avevano infatti sancito la loro convinta dissociazione.
Il capo riserva Gerode, ben comprese i pericoli che si addensavano sul suo scrànno e fu allora che sfoderò tutta la prorompente astuzia. Consapevole dei limiti della blanda opposizione dei "Piedi neri", ne sfruttò l'ingenua scaltrezza con seducenti ammiccamenti e adescanti lusinghe. Fu cosi che riusci a concludere il suo deludente, traballante lustro.
La lotta per la successione fu aspra e drammatica, ma solo all'interno della "sinistra monca"; Gerode trionfò sul vecchio "Penna bianca", le cui ambizioni furono frustrate dall'infausto esito di 'primarie' poco irreprensibili, segnate dalla sconcia sagacia dell'avversario.
La tribù dei "piedi neri", che fino a quel momento si stava muovendo con saggia circospezione, fu contagiata da un incontenibile, generalizzato e infausto entusiasmo. Fu l'inizio della fine!
Pervasi da irrefrenabile ottimismo, persero quel briciolo di contegno prudenziale che li aveva fino a quel punto caratterizzati. Tradirono spudoratamente gli accordi sottoscritti con i "red men" e, ormai certi della 'vittoria', sancirono il "Patto" con se stessi. Leader carismatico non poteva che essere"Settle bone", il 'sistema ossa', l'uomo che per oltre un decennio aveva elaborato, con cauto acume, tutte le perdenti strategie della evanescente 'minoranza'.
Fu allora che un macabro vessilo nerazzurro, con bordo tricolore, venne issato sul pennone della Marca, quale presunto monito per avversari ed incerti e forse alludente all'esito vittorioso della finale contesa. Il popolino lo assunse comunque come segno tangibile di sicuro trionfo.
Solo dopo l'apertura dei seggi i 'marcaroli' si resero conto che quello stendardo, in realtà, esaltava i vincitori del campionato calcistico 'amerindo' appena concluso.
Dalle urne l'esito fu quello scontato. La Marca perdurò nella desolante rassegnazione di sempre; nessuna sorpresa, ma, per i meno giovani, la speranza subì un colpo quasi fatale.

2 commenti:

  1. Sono da solo e sto ridendo come uno scemo!
    Anche se, riflettendoci bene, non ci sarebbe niente da ridere...il tuo sarcasmo ha un retrogusto di tristezza per la situazione che stiamo vivendo, caratterizzata dalla bassezza morale e culturale degli "amerindi".
    Comunque sarà per il tuo proverbiale e contagioso ottimismo, o sarà forse perchè l'illusione è il lusso della gioventù, ma a me piace illudermi che Mogliano possa cambiare.
    ACCADEMIA DELLA PULA!!!

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  2. A tarda ora leggo questo infame aneddoto che più reale non può essere, malgrado la storia sia + che nefasta un sorriso giunge alle labbra. Certo che se qualcuno la capisse proverei a pubblicarla in qualche giornalino........
    Ciao "Belli".

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