
In merito all'adoperarsi per farci ... entrare nella sua lista, è bene ricordargli che fummo contattati molti mesi prima dal locale "Deus ex machina", Benedetto Miconi, che aveva anzitempo compreso la necessità di raggruppare ogni formazione locale. Quando Ramadori venne nel nostro 'Circolo' confermammo la nostra disponibilità a patto che si promuovesse una nuova gestione amministrativa, basata sulla 'democrazia partecipata', sulla scelta professionale degli Assessori e sull'estensione ad ogni cittadino dei diritti collettivi, fuori cioè dalle solite distinzioni (che invece furono poi confermate). Accondiscese senza alcun tentennamento.
I primi dubbi ci sorsero quando pretese che, nei tre nomi sollecitati per scegliere l'unico da inserire in lista, 'dovevamo' mettere quello a lui gradito. Non trovandolo 'esplose' in una bellicosa, sintomatica reazione.
E' ridicolo altresì affermare che ... pretendevamo (?) un 'assessore'. Rifondazione esigeva solamente il rispetto degli impegni assunti, cioè, come sopra scritto, quello della considerazione professionale degli eletti in modo da formare una squadra all'altezza dei compiti assegnati. Da buon politicante preferì invece circondarsi, come non raramente purtroppo accade un pò ovunque, di figure sostanzialmente mediocri, salvaguardando così le sue modeste doti, ma che, all'atto pratico, disattesero le speranze di gran parte della cittadinanza, come l'insuccesso elettorale ha confermato.
Un autentico 'politicante' del quale nessuno mette in discussione l'onestà morale, ma sicuramente non in grado di 'godere del privilegio dell'anima' (combinazione cervello/cuore) come proprio oggi, sul "Resto del Carlino", gli imputa l'ex capo gruppo Candria e come già scrivemmo anni addietro in bacheca: "Bello (?) senz'anima".
Per concludere l'analisi, accusa una fantomatica sinistra di 'inciucio strumentale' (dx/sx). Sorprende cotanta meschinità visto che, per quanto ci riguarda, ci ha esclusi dal comizio finale, la nostra adesione al "Patto" era basata esclusivamente su princìpi condivisibilissimi tanto che, una volta disattesi, ci siamo pubblicamente dissociati, abbiamo rifiutato la scheda comunale.
Per quanto attiene la sua 'coscienza cristiana' non ci permettiamo dubbi, ma qualche riflessione è d'obbligo; un autentico cristiano non dovrebbe ingannare, aggredire, peccare di presunzione come continua a dimostrare non rassegnandosi ai suoi naturali limiti.
Una considerazione dobbiamo alfine esternarla; ogni volta che 'sfoga' sulla stampa il suo rancore (nessuno ha reagito come lui) ci sembra di vedere il derelitto che affoga nelle sabbie mobili. Più si agita aggrappandosi all'aria, più accelera la sua fine.