A fianco, nel rispetto delle immagini ufficiali, ho riprodotto le foto dei candidati a Sindaco alle prossime elezioni amministrative a Mogliano. Due figure la cui moralità non sembra destare sospetti, indice di popolarità (e sgradimento) adeguato ai livelli paesani. Il "vecchio" volpone 'rodiano' esalta "l'Esperienza", il concorrente del "Patto" si affida alla ... "Passione". La contesa si annuncia vibrante, emotiva, coinvolgente, passionale anche per i compaesani le cui fazioni, pur nell'assoluto rispetto delle proprie convinzioni, da tempo affilano le "armi" per tentare di giungere vittoriose al traguardo finale.
Rituale 'pacca sulla spalla' accompagnata da accattivante sorriso, cortesia di circostanza, 'sedi' adeguate alle aspettative con gigantografie e scenografie che competono nel prestigio, sostenitori che si muovono con studiata logistica a ritmi ogni giorno più frenetici, ottimismo in costante ascesa fino al sicuro ... trionfo. Ma di chi?
Una cosa è già certa: i sicuri perdenti, come sempre, saranno i moglianesi. Perché? Semplice; perché entrambi i candidati non sono in grado di 'uscire' dal modello di vita che li caratterizza e la loro sarà comunque un'amministrazione sostanzialmente ordinaria. Cemento, illuminazione, asfalto, marciapiedi, piante e ... privilegi ai soliti noti. Si accettano scommesse!
Ramadori, politicante di antica scuola. Uomo per tutte le stagioni; gli basta mantenere i pecuniari privilegi che la 'politica' elargisce. Sembra non sopportare l'dea di un semplice stipendio professionale. Scaltro quanto basta per mantenersi nella "mini-casta"; le "primarie" vinte contro il forte 'rivale di Partito ne sono conferma.
La mia esperienza diretta con la sua amministrazione è stata assolutamente deludente. Tante le promesse pre-elettorali per una gestione pubblica realmente trasparente e partecipata; nessuna mantenuta.
Zura, i tanti anni trascorsi all'opposizione non lo hanno aiutato a comprendere il ruolo che rivestiva; mai a contatto con i moglianesi per le rivendicazioni collettive, mai una presa di posizione forte, decisa, utile. Molti compromessi, niente successi. Questione di carattere? Forse, ma per amministrare ci vogliono anche gli 'attributi' che finora, nello specifico impegno, sono mancati. La mia personale esperienza all'interno del "Patto..." è stata decisamente negativa; sono prevalse opportunità partitiche in un contesto politico molto dilettantesco e approssimativo.
Sono drastico o presuntuoso? Forse, ma il mio convincimento nei riguardi della figura del "Primo cittadino" parte innanzitutto da un presupposto che sfugge alla quasi totalità degli amministrati: "Egli non è il 'Podestà' della collettività, il 'padrone' dei moglianesi, ma il "dipendente" dei cittadini che lo stipendiano con soldi pubblici, cioè nostri". Se la popolazione acquisisce questo banale concetto e comincia a partecipare alle scelte collettive, ognuno da suddito diventa protagonista attivo, realizzando in modo concreto e autentico la vera "democrazia".
Oltre a ciò, per comprendere le reali esigenze degli amministrati, è indispensabile possedere ... un'anima, cioè la capacità umana di integrare le emozioni, le sensibilità e i turbamenti, con il raziocinio, la riflessione e la logica in modo che ogni problema possa essere giustamente compreso e affrontato in modo opportuno, efficace e produttivo.
Sono convinto che gli amministratori e i personaggi pubblici dovrebbero costituire riferimento morale, etico, professionale e tanto umano quanto basta per migliorare questa società snaturata e vivere tutti in modo meno approssimativo, egoistico, esasperatamente competitivo e disumano, specie nei confronti dei più indifesi, emarginati, disperati, offesi nel fisico e nello spirito.
A molti amici che mi onorano della loro attenzione, questa puntualizzazione potrà sembrare 'disperatamente' utopica, irrealizzabile, fuori dal mondo. In realtà non ho fatto altro che riproporre l'insegnamento evangelico, riferimento di una 'fede' che in Italia è pressoché totalizzante. E allora? Allora abbiamo solo il dovere, per tentare di recuperare la speranza nel futuro, di iniziare una piccola, ma importantissima auto-crescita: diventare protagonosti della nostra vita, non lasciare che altri decidano per noi, vincere ogni timore, liberarci dalla delega.
Chi voterò allora alle comunali? Non ho alcun dubbio: rifiuterò la scheda come palese segno di sfiducia in entrambi i contendenti.
domenica 17 maggio 2009
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anche io sicuramente annullerò la scheda.
RispondiEliminaUn saluto Giovanni Bordoni
Mi permetto di intervenire con una mia riflessione. Le idee vanno rispettate sempre, ma la razionalità con cui sono applicate per me può essere discussa. Tutto il discorso può essere allargato alivello provinciale, regionale e soprattutto Nazionale. Allora perchè accettare le altre schede ? dove sta la differenza di ragionamento con le comunali ?
RispondiEliminacordialmente
Curzi Diego
Carissimo Diego, condivido la tua riflessione. Infatti la mia elaborata e, sofferta scelta scaturisce da una analisi molto severa. Penso che conosci abbastanza il mio passato, ma forse non altrettanto la mia modesta persona. In ogni caso la mia vita è stata sempre impostata sulla coerenza, sul rispetto, sulla dignità. Ciò premesso, l'esperienza vissuta con i due candidati alla carica di Sindaco è stata letteralmente, politicamente traumatica. Alla Provincia e alle europee, dove il discorso permane e non pochi sono quindi i dubbi su tanti leaders, la scelta di appoggiare l'I.d.V. non è essenzialmente partitica, ma di forte affinità con personaggi (ovviamente non tutti) che godono della mia stima e considerazione (es. De Magistris, l'Alfano e i ragazzi del 'meetup' di Civitanova con i quali si è elaborata una strategia anti opportunisti). Insomma a qualcuno ci si deve affidare; Ramadori e Zura non sono, per me, tra questi. Ti ringrazio. Ciao
RispondiEliminaRamadori e Zura non sono il massimo, ma non c'è un momento in cui le idee si possono lasciare, perchè così si fa il loro gioco. Nè, si può aspettare una manna dal cielo, che possa cambaire il tutto. Il mondo va incalzato costantemente, richiamandoli ai loro doveri e soprattutto alle loro azioni, alle responsabilità di quello che fanno, anche se a fare ciò è una sola persona, che esce dal coro, quella persona meriterà sempre rispetto. Un rifiuto non cambia nulla.
RispondiEliminaCiao
Curzi Diego
Te tue illusioni sono state anche le mie, ma da tempo ho compreso che il sostegno vale solo per tentare la 'vittoria', dopo ... "Passata la festa, gabbato lo santo". Comprendo quindi il tuo dire, ma, oltretutto, dal buon(?) Miconi (il Giulio locale) ci sentimmo dire che: "...con loro avevamo chiuso". Il mio gesto che, lo ripeto, non è di larvata contestazione (scheda 'bianca' o 'annullata'), ma di eloquente rifiuto. Se tanti moglianesi si conportassero allo stesso modo, tanta strafottenza, arroganza, politicante saccenza, non troverebbero alimento come, purtroppo sempre avviane con le tante illusioni pre-elettorali. Vedremo!. Comunque personali auguri. Ciao
RispondiEliminaLibero di fare qualsiasi rifiuto, ma è un gesto che non ha cambiato mai nulla, nè ora nè in futuro ha fatto sempre il gioco dell'avversario, che se la gode da morire quando ci diamo la zappa sui piedi. Continuiamo così, ci farà bene.
RispondiEliminaCurzi Diego
Mi spiace tanto dover costatare la tua, pur comprensibile ostinazione. Prendo però atto del tuo giovane entusiasmo e delle illusioni che lo pervadono; forse ti sfugge che altri possano aver già fatto tale esperienza, vivendo delle stesse illusioni. "La zappa sui piedi" ce la danno gli ex DC, vecchi politicanti da strapazzo, che 'godono' del supporto gratuito di chi crede ancora in loro. Appoggiarli significa solamente perpetuare l'abbruttimento e la negazione della politica pulita e innovativa. La destra vince solo se lo squallore dell'avversario è nauseabondo (come ormai è) e non se si esprime la chiara volontà di un netto e salutare rinnovamento che dia speranza anziché rassegnazione. Ciao a presto. Romolo
RispondiEliminaSarà, ma resto dell'idea che siamo noi stessi i nostri peggiori nemici. Ho smesso da un pezzo di credere ai "santi puri e perfetti", ma non smetterò mai di credere nelle idee, nel loro confronto, e soprattutto nell'accettare la maggioranza anche se non condivisa. La vita è fatta di compromessi, sperare di appoggiare solo ciò che ci convince al 100% e solo utopia, che porta alla distruzione, come già sta avvenendo.
RispondiEliminaciao
Diego
Elezioni Mogliano:
RispondiElimina-Cambiando l'ordine dei "Fattori" il risultato non cambia.
The marinus