L'avvento del governo tecnico, fortemente voluto dal Presidente Napolitano (ex compagno. "Compagno?!") e presieduto dall'economista Monti, ha liberato gli italiani dall'ossessionante immagine del patetico 'puttaniere' di Arcore e dalla famelica schiera di squallidi, ma insaziabili parassiti che per oltre tre lustri hanno monopolizzato con arroganza, volgarità e aggressività ogni spazio televisivo e giornalistico.
La fine di cotanto incubo ha provocato un generale sollievo e tante illusioni negli esasperati umori di ogni cittadino amante della legalità, dell'onestà e del "buon senso".
Per addolcire la 'pillola' si è fatto riferimento al pericolo (?) "spread", un diabolico e disconosciuto 'differenziale' economico che tanto ha contribuito al successo 'politico' del sobrio neo Primo Ministro. Un gestore del 'panico' nazionale molto più abile dell'ex plurinquisito di Arcore, sempre e soltanto preoccupato dei propri conflitti con la Giustizia.
Chi si è accorto del come il 'parsimonioso' Mariolino ha saputo manovrare lo "spread" per fare ingoiare ai soliti italiani (perché sempre gli stessi?) ogni sorta di sacrificio, di privazione e rinuncia? Prima di ogni "batosta" il 'picco' del differenziale era al limite della "catastrofe"; dopo, un rapido, rassicurante calo.
Ah! che sollievo. Insomma, per tranquillizzare le Banche, maggiori imputate della pericolosa 'crisi' in atto, Monti, sorretto dalla maggioranza politica del PUN (Partito Unico Nazionale), ha usato la vaselina; meno dolore, ma sempre nelle solite "chiappe".
Ora che i crescenti disoccupati, i cassintegrati, i pensionati e i giovani precari navigano nel buio più fitto del loro immediato futuro, il "controllato Premier", esaurite le 'riforme' più dolorose e urgenti, cosa può fare visto che è sempre sotto il ricatto della "trimorti" (la fiducia nei Partiti è al 4%)?.
Bersani brancola come un cieco nella notte, Casini ondeggia a mo' di pendolo perpetuo e la marionetta Alfano è costretta a muoversi come il suo burattinaio gli impone (massacrare la 'magistratura', evitare condanne).
Ecco allora l'incaponirsi sul ..."famigerato" articolo 18), l'ultimo baluardo a tutela dei lavoratori, che guadagnano infinitamente meno del "povero", dannoso Marchionne, e che finora hanno costituito l'autentica 'ricchezza' nazionale. Non sarebbe più urgente affrontare seriamente il gravissimo problema della corruzione, che consente alle 'caste' politicanti e mafiose di spartirsi un malloppo di ben 60 miliardi di € all'anno (1000 € per ogni italiano)? Perché la normativa anticorruzione europea, sottoscritta da tutti gli Stati membri sin dal 1999, non è stata ancora ratificata dai vari governi italiani che si sono succeduti? E l'evasione fiscale di ben 120 miliardi annui? Il lavoro nero e la criminalità organizzata?.
NO! Non è possibile affidarsi a questa "banda di malfattori" per sperare in un domani migliore. Essi stanno tentando di normalizzare un sistema: quello della propria assoluta, totale e perpetua IMPUNITA'. Per questo essi confidano nell'ignoranza, nella paura e nell'indifferenza di troppi italiani.
sabato 21 aprile 2012
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