E' fin troppo nota la voracità della nostra "casta" politicante che, unica al mondo, si permette spudoratamente di ingoiare ogni risorsa pubblica, con la conseguenza che nelle scuole si è costretti a provvedere personalmente all'acquisto di materiale didattico per assicurare un minimo di insegnamento. Il dramma è che la gravissima crisi economica, procurata dalla "Grande Finanza" e caricata sulle spalle dei soliti noti, determina situazioni sempre più tragiche, spesso, spesso risaltate da una crescente serie di agghiaccianti suicidi. Con ciò non bisogna però rassegnarsi al cieco e pericoloso 'qualunquismo'; in verità esistono ancora persone che, anche ad alti livelli istituzionali, sono degne di stima e considerazione. Quelle che sono sfuggite alle strette maglie di una legge elettorale (la "porcata") studiata per assicurare ai potentati dei Partiti la scelta dei più fidati sottoposti. La colpa di tutto ciò è però attribuibile ad una spudorata prassi elettorale? Ad una serie di ignobili personaggi cinici e avidi? Oppure alla "semplicità" di una massa di elettori che agiscono più per istinto che per riflessione? Come si può votare un magnate per il solo fatto che ..."E' ricco quindi non ha bisogno di rubare"? E' possibile che a nessuno venga il sospetto che la sostanziosa ricchezza possa essere conseguenziale a scippi finanziari, appropriazioni disoneste, criminalità organizzata? Ci si può veramente arricchire impegnandosi duramente in lavori onesti e dignitosi?. Gli elementi di riflessione sono ovviamente tanti, ma per comprendere la politica, quella sana, utile al bene comune, è piuttosto semplice; basta equiparare lo Stato alla famiglia. Come si comporterebbe un buon padre di fronte alle varie circostanze che possono condizionare la vita dei propri cari? Certamente con un po' di buon senso, molta responsabilità e una certa dose di solidarietà. Si può perciò governare una Nazione, che 'vanta' oltre 2000 miliardi di € di debito pubblico, se non si possiedono le qualità di equità, giustizia e saggezza tipiche del buon genitore?. Semplice: basta mantenere le masse nella stupidità, nell'ignoranza, nella superficialità e nell'indifferenza. I quattro cavalieri dell'apocalisse che hanno sempre assicurato i soliti, grossi privilegi alle CASTE e mantenuto nella sudditanza le moltitudini. Che fare? Scuotersi dall'atavico torpore, svegliarsi, diventare protagonisti della propria vita, vincere paura e viltà.Partecipare per se stessi e le future generazioni, non nella speranza che ... qualche mollica cada dal tavolo degli 'sciacalli', ma per la propria dignità e libertà di UOMINI. L'ignoranza secca le sorgenti di senso e genera siccità.
L'avvento del governo tecnico, fortemente voluto dal Presidente Napolitano (ex compagno. "Compagno?!") e presieduto dall'economista Monti, ha liberato gli italiani dall'ossessionante immagine del patetico 'puttaniere' di Arcore e dalla famelica schiera di squallidi, ma insaziabili parassiti che per oltre tre lustri hanno monopolizzato con arroganza, volgarità e aggressività ogni spazio televisivo e giornalistico. La fine di cotanto incubo ha provocato un generale sollievo e tante illusioni negli esasperati umori di ogni cittadino amante della legalità, dell'onestà e del "buon senso". Per addolcire la 'pillola' si è fatto riferimento al pericolo (?) "spread", un diabolico e disconosciuto 'differenziale' economico che tanto ha contribuito al successo 'politico' del sobrio neo Primo Ministro. Un gestore del 'panico' nazionale molto più abile dell'ex plurinquisito di Arcore, sempre e soltanto preoccupato dei propri conflitti con la Giustizia. Chi si è accorto del come il 'parsimonioso' Mariolino ha saputo manovrare lo "spread" per fare ingoiare ai soliti italiani (perché sempre gli stessi?) ogni sorta di sacrificio, di privazione e rinuncia? Prima di ogni "batosta" il 'picco' del differenziale era al limite della "catastrofe"; dopo, un rapido, rassicurante calo. Ah! che sollievo. Insomma, per tranquillizzare le Banche, maggiori imputate della pericolosa 'crisi' in atto, Monti, sorretto dalla maggioranza politica del PUN (Partito Unico Nazionale), ha usato la vaselina; meno dolore, ma sempre nelle solite "chiappe". Ora che i crescenti disoccupati, i cassintegrati, i pensionati e i giovani precari navigano nel buio più fitto del loro immediato futuro, il "controllato Premier", esaurite le 'riforme' più dolorose e urgenti, cosa può fare visto che è sempre sotto il ricatto della "trimorti" (la fiducia nei Partiti è al 4%)?. Bersani brancola come un cieco nella notte, Casini ondeggia a mo' di pendolo perpetuo e la marionetta Alfano è costretta a muoversi come il suo burattinaio gli impone (massacrare la 'magistratura', evitare condanne). Ecco allora l'incaponirsi sul ..."famigerato" articolo 18), l'ultimo baluardo a tutela dei lavoratori, che guadagnano infinitamente meno del "povero", dannoso Marchionne, e che finora hanno costituito l'autentica 'ricchezza' nazionale. Non sarebbe più urgente affrontare seriamente il gravissimo problema della corruzione, che consente alle 'caste' politicanti e mafiose di spartirsi un malloppo di ben 60 miliardi di € all'anno (1000 € per ogni italiano)? Perché la normativa anticorruzione europea, sottoscritta da tutti gli Stati membri sin dal 1999, non è stata ancora ratificata dai vari governi italiani che si sono succeduti? E l'evasione fiscale di ben 120 miliardi annui? Il lavoro nero e la criminalità organizzata?. NO! Non è possibile affidarsi a questa "banda di malfattori" per sperare in un domani migliore. Essi stanno tentando di normalizzare un sistema: quello della propria assoluta, totale e perpetua IMPUNITA'. Per questo essi confidano nell'ignoranza, nella paura e nell'indifferenza di troppi italiani.
Nasco a Mogliano (MC) nel lontano 1937. I ricordi di quel tragico periodo, pre e post bellico, sono indelebili per la loro crudeltà e tragicità, seppure attenuati, fortunatamente, dal fatato mondo infantile. L'esultanza per la ritrovata libertà, il gioioso e coinvolgente attivismo partitico, la democrazia; tutto incide nel mio animo e presto acquisisco la coscienza politica che caratterizzerà tutta la mia partecipata esistenza.
Il diploma, Milano, le grandi fabbriche, le lotte operaie. Il ritorno al 'natio borgo selvaggio' non affievolisce l'impegno e l'attivismo persiste contro ingiustizie, privilegi, sopraffazioni, sub-cultura. Le delusioni non mancano, ma la consapevolezza nelle proprie idealità permane integra e dignitosa. Una vita realmente vissuta, pienamente appagante, contornata dall'amore dei magnifici figli e di quanti hanno saputo e voluto leggere il messaggio inciso nell'anima.
"Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, altri che lottano un anno e sono più bravi, ci sono quelli che lottano anni e sono ancora più bravi, però ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono indispensabili". (Ernesto "CHE" Guevara)
"SE QUESTI PENSIERI..."
"Se questi pensieri non piacciono a nessuno vuol dire che sono scadenti, ma li ritengo addirittura detestabili se piacciono a tutti" (Denis Diderot)
FRASE INEDITA DI "PAOLO BORSELLINO"
"Ciascuno di noi può sconfiggere il male: combattendo contro i soprusi, contro la violenza. Ognuno nel suo piccolo, ognuno per quello che può, ognuno per quello che sa fare, testimoniando valori in cui crediamo, primi fra tutti l'amore, la solidarietà, il rispetto di tutti" (Paolo Borsellino)
"ODIO GLI INDIFFERENTI"
"Odio gli indifferenti ( ... ) Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita ( ... ) L'ndifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera ( ... ) Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, non è tanto dovuto all'iniziativa dei pochi che operano, quanto all'indifferenza, all'assenteismo dei molti. Ciò che avviene non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà ( ... ) e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto ( ... ) Odio gli indifferenti anche per questo e mi da noia il loro piagnisteo di eterni innocenti. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti e ogni opportunista.
Antonio Gramsci, La città futura, febbraio 1917
E' MORTA ALDA MERINI
E' morta Alda Merini. E' stata più felice tra i pazzi che tra i sani. Ma chi sono veramente i pazzi? Il blog la ricorda con una sua poesia.
Non ho bisogno di denaro. Ho bisogno di sentimenti, di parole, di parole scelte sapientemente, di fiori detti pensieri, di rose dette presenze, di sogni che abitino gli alberi, di canzoni che facciano danzare le statue, di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti. Ho bisogno di poesia, questa magia che brucia la pesantezza delle parole, che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.
"SENZA GIUSTIZIA NON C'E' LIBERTA', SENZA LIBERTA' SI E' DOMINATI"
"ESSERE LIBERI"
Libertà, parlare di libertà ed essere liberi, sono due cose non scontate, e completamente diverse; se vuoi la libertà, quella vera, hai il mondo contro; un mondo di servi e di schiavi, di parassiti e di pecore. Essere liberi, non è uno scherzo.